STOP PIDOCCHI

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pediculosi

Pidocchi al microscopio

La “pediculosi” si può definire come l’infestazione del corpo umano da parte dei “Pidocchi”. Esistono diversi tipi di pediculosi, a seconda del tipo di “pidocchio” in questione, ma quella più frequente è sicuramente la pediculosi del capo umano, ad opera del Pediculus humanus capiti che colpisce principalmente i bambini. Si stima infatti che nelle comunità infantili (scuole, asili,…) tale problematica colpisca dal 5 al 22% dei bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni), indipendentemente dallo stato sociale e dalla cura dell’igiene, e le loro famiglie, perché hanno più occasioni per contatti stretti.

Le bambine sono più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi. Il fenomeno è in continuo incremento e costituisce un problema dal punto di vista socio-sanitario.

I pidocchi sono parassiti che si cibano di sangue umano (solenofagi) prelevandolo dal derma, grazie all’apparato boccale di cui sono dotati. Dopo essersi ancorati all’epidermide con i denti, fanno penetrare nel derma gli stiletti, che si orientano verso un vaso sanguigno, lo perforano e danno così avvio alla nutrizione.

La saliva che l’insetto riversa nella ferita è antigenica; conseguentemente il tessuto reagisce con una reazione infiammatoria, che si esprime con prurito e dermatite (es. papule eritematose). I pidocchi dipendono completamente dall’ospite sia per la nutrizione che per il calore; infatti possono sopravvivere fuori dal corpo umano solo pochi giorni; le ninfe (giovani ancora non in grado di riprodursi) invece resistono a temperatura ambiente sino a 10 giorni.

 

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